Il fatto che il comportamento, e la curva di riduzione della tensione siano diversi, non significa che non si possa utilizzare comunque.
Un possibile rischio e' che la durata sia molto ridotta.
Non sono aggiornato sulle caratteristiche delle tecnologie attuali, ma non date per scontato che vi siano solo motivazioni economiche: le chimiche delle pile potrebbero effettivamente avere ancora delle limitazioni.
Un'altra limitazione non trascurabile nei cellulari e' lo spazio disponibile per l'elettronica: nei PC le board sono cosi' grosse da poter mettere tutti i convertitori di tensione che si vogliono. Nelle applicazioni portabili invece si limita al massimo la componentistica per ridurre gli ingombri e massimizzare l'efficienza dei consumi; i circuiti integrati hanno tensioni sempre piu' bassi (per diminuire consumi e dissipazioni) e la conversione dalla tensione della batteria a quella effettivamente necessaria non ha efficienza del 100%.
Riassumendo: un'analisi tecnica esaustiva e' piu' complessa di quello che puo' sembrare.
Quando mi occupavo di HW non facevo prodotti portabili, mentre ora che sviluppo prodotti portabili mi occupo di FW quindi, come dicevo, non sono un esperto di pile ricaricabili.
Eventualmente potrei chiedere il parere dei alcun miei colleghi che hanno piu' esperienza con la chimica delle batterie.